Massimo Fini

Massimo Fini è Direttore Scientifico dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico San Raffaele Pisana di Roma dal 2005.

Dal 2014 è Presidente del Consorzio Nutramed, una istituzione che intraprende iniziative idonee alla creazione di un distretto tecnologico per la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione terapeutici di prodotti di origine naturale dal nutraceutico al medicinale, fino alla bioprotesica.

E’ stato Presidente del Comitato scientifico permanente del Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie (CCM).

E’ stato membro del Gruppo di lavoro per le problematiche farmacologiche in età geriatrica dell’Agenzia Italiana per il Farmaco, del Gruppo di lavoro nazionale sulla riabilitazione, di Società scientifiche nell’ambito di geriatria, cardiologia, medicina interna e riabilitazione.
Partecipa a progetti su modelli innovativi di organizzazione e gestione dei servizi socio-sanitari, in particolare per la presa in carico del paziente anziano fragile nella transizione dall’ospedale al territorio e dal territorio all’ospedale.

E’ stato membro della Commissione per la malattia di Alzheimer.

E’ autore di oltre 150 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.

Di seguito trovate i link agli abstract degli articoli con le sue ultime ricerche:

 

Sildenafil reduces insulin-resistance in human endothelial cells.

 

Trimetazidine improves exercise performance in patients with peripheral arterial disease.

 

Testosterone therapy in women with chronic heart failure: a pilot double-blind, randomized, placebo-controlled study.

 

Effect of long-acting testosterone treatment on functional exercise capacity, skeletal muscle performance, insulin resistance, and baroreflex sensitivity in elderly patients with chronic heart failure a double-blind, placebo-controlled, randomized study.

 

Peripheral blood mononuclear cells from mild cognitive impairment patients show deregulation of Bax and Sod1 mRNAs.

 

Hormone replacement therapy and cardioprotection: what is good and what is bad for the cardiovascular system?