
"Non esistono risultati impossibili per definizione” - le parole del Prof Albertini risuonano ne "L'avventura di Simone"
“L’avventura di Simone”, il libro di Fabio La Malfa e Andrea Di Noi presentato il 14 settembre al Campidoglio, racconta la storia di un supereroe dei giorni nostri: un ragazzo down che inizia a praticare judo e diventa il primo Insegnante disabile riconosciuto dalla FIJLKAM Federazione italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali. Un traguardo inedito che non avrebbe raggiunto senza il sostegno del suo medico, il Prof. Giorgio Albertini, allora Direttore del Dipartimento di Riabilitazione Pediatrica dell’IRCCS San Raffaele Roma, che ha spronato il ragazzo a cimentarsi con una disciplina insolita per un portatore di handicap.
“Quando i genitori di Simone si sono rivolti a lui la risposta è stata ‘Perché no? Se Simone vuole provare il judo, vediamo come se la cava!’ con quello spirito di apertura e di scoperta che lo contraddistingueva e lo differenziava da tutti quei medici che li hanno fatti sentire visionari, profetizzando per i loro figli una vita limitata” spiega la Dott.ssa Claudia Condoluci, Responsabile del Reparto di Riabilitazione Pediatrica e delle Disabilità dello Sviluppo dell'IRCCS San Raffaele di Roma e per anni braccio destro del Prof. Albertini, prematuramente scomparso tre anni fa. “È ricordato sempre con tanto affetto da tutti coloro che lo hanno conosciuto, perché non si limitava a fredde diagnosi cliniche. Lui guardava i suoi piccoli pazienti nel profondo riconoscendo in loro, senza negare le oggettive difficoltà, aree di sviluppo e potenzialità, scovando le passioni e gli interessi di ogni ragazzo” prosegue.
"L’esperienza di Simone oltre ad essere di ispirazione per tantissime persone conferma il lascito del Prof. Albertini, ossia che “ogni ragazzo con disabilità ha tutto il diritto di raggiungere il massimo delle sue possibilità perché non esistono risultati impossibili per definizione”.