Riabilitazione equestre per soggetti con handicap psichico
Dopo il Congresso Internazionale di Amburgo del 1982, sono state definite tre fasi attraverso cui si articola l’attività di riabilitazione equestre: Ippoterapia, Rieducazione attraverso l’Equitazione e il Volteggio, Equitazione Presportiva.
Anche per noi è necessaria questa suddivisione ai fini della valutazione degli obiettivi specifici di ogni soggetto. (da “Principi pratici di Riabilitazione Equestre” del professor Massimo Papini e della professoressa Anna Pasquinelli).
Ippoterapia
L’ Ippoterapia è la fase del primo approccio con il cavallo, ma negli handicap psichici gravi non è richiesta la partecipazione attiva del soggetto. E’ infatti il cavallo stesso che con la sua andatura ritmica e modulabile, il suo carattere docile ma mai passivo, si presta alla rottura degli schemi patologici: movimenti stereotipati, isolamento, rigidità posturale e aggressività. E’ utilizzata per coloro che più o meno passivamente, si avvicinano e/o accettano di montare a cavallo e che durante l’attività lasciano la possibilità all’operatore di entrare in rapporto con loro. Può essere integrata, dove è possibile, da momenti a terra volti all’accudimento del cavallo.
Rieducazione equestre, praticata come riabilitazione integrata
Richiede un approccio attivo al mondo del cavallo e dell’equitazione, un mondo che si presta in maniera straordinaria all’educazione e/o rieducazione di tutte le aree cognitive, relazionali e psicomotorie. E’ infatti ricco di situazioni sfruttabili dall’operatore: pensiamo per esempio alla cura dei finimenti e alla pulizia del cavallo per le prassie e le abilità manuali in genere, ma pensiamo anche alla relazione e comunicazione con il cavallo stesso, fatta di gesti e sensazioni così primitive eppure alla base dei normali rapporti interpersonali. Poiché questa fase raccoglie una tipologia di casi con competenze e capacità spesso molto diverse tra loro abbiamo sentito l’esigenza di dividerla in due momenti distinti: uno di avvicinamento all’equitazione e l’altro di apprendimento dell’equitazione con l’obiettivo finale del controllo del cavallo e della guida autonoma.
Avvicinamento
Area cognitiva | Conoscenza delle principali parti anatomiche del cavallo, dei finimenti e degli strumenti di pulizia e cura |
Area relazionale | Riconoscimento dell’individuo “cavallo”, differenziazione dei “se”, rispetto |
Area della motricità | Educazione e controllo della motricità fine, tramite la cura del cavallo e dei finimenti, globale |
Area del linguaggio | Comprensione e produzione di nomi di oggetti e di comandi semplici |
Apprendimento
Area cognitiva | Lavoro sulla conoscenza corporea, sul riconoscimento di figure, movimenti complessi; lavoro e giochi a terra per verificare e fissare quanto appreso |
Area relazionale |
Lavoro in gruppo (riprese), riconoscimento del compagno e lavoro differenziato. Comportamento attivo con il cavallo |
Area della motricità | Lavoro sul tono muscolare, sull’equilibrio, sul ritmo. Lavori sull’acquisizione corporea di posture e movimenti semplici e complessi |
Area del linguaggio | Comprensione e produzione di comandi semplici e complessi |
Pre-sport
L’equitazione intesa come disciplina sportiva e precisamente come preparazione alla partecipazione dei ragazzi al carosello equestre. E’ la fase nella quale il soggetto deve sviluppare la consapevolezza dell’equitazione come disciplina sportiva con tutto ciò che questo comporta: la prestazione, la competitività, ma anche un rapporto speciale col cavallo e l’inserimento a pieno titolo in riprese e lavori di maneggio con normodotati, contatto col mondo esterno.